Abbiamo vissuto buona parte della settimana in compagnia di correnti di libeccio (ancora attive nella nostra regione), che hanno favorito un’impennata delle temperature ben al di sopra delle medie climatiche del periodo.
Non c’è nulla da stupirsi nei cambi di stagione, è accaduto in passato e continuerà a farlo anche in futuro. Giusto come esempio vi posto questa tabella delle massime del marzo 1994 relative a Teramo città. Si nota bene come per ben 4 volte sono stati superati i 20 gradi di massima e, complessivamente, la media di tutto il mese fu molto alta con un valore di 17,1° (la normalità dovrebbe essere di 13,1°), ben superiore a quella che fu la media del mese dopo, aprile, con 16,3°.
Chiusa la parentesi del passato torniamo al presente, o meglio ancora all'immediato futuro, perchè la mitezza sta per abbandonare l'Italia lasciando spazio a correnti più fresche settentrionali, che infatti tra poche ore si tufferanno in Adriatico e daranno il via ad un brusco calo termico. Vi posto le mappe delle temperature alle ore 13 di oggi e di domani ed evidente la differenza, non tanto nei settori occidedentali, quanto in quelli orientali. Non si tratta di gelo invernale, ma solo di ritorno verso la normalità del periodo.
L'arrivo di aria fresca da nord favorirà la formazione di nuvolosità in mare, che poi si spingerà verso le regioni esposte ed in particolare Marche, Abruzzo, Molise e Puglia oltre che la Calabria. Ecco la possibile dinamica in termini di nuvole e precipitazioni.
In Abruzzo nello specifico nuvolosità che si andrà compattando in serata su teramano, pescarese e chietino e ci sarà spazio anche per qualche debole precipitazione. Durante la notte e nella prima parte della domenica la nuvolosità insisterà nei settori adriatici, associata a qualche precipitazione, soprattutto nelle zone costiere e collinari, più occasionali sui monti e nello specifico i versanti orientali. Dal pomeriggio/sera tempo in miglioramento.
La sventagliata fresca durerà molto poco poichè l'anticiclone, che tra oggi e domani si spingerà verso l'Europa occidentale, piegherà lunedì verso il Mediterraneo con momentaneo rialzo termico in un contesto di stabilità atmosferica un po' su tutta la penisola.
Grande, grandissima attenzione va rivolta però allo scenario che si va prospettando da martedì prossimo perchè una nuova saccatura atlantica, che si può notare anche nella dinamica postata sopra, sembra intenzionata a tuffarsi in Mediterraneo con in dote un carico di freddo dalle caratteristiche invernali. I modelli matematici di previsione non sono concordi ancora sulla dinamica esatta, ma in linea generale potremmo vivere qualche giorno di freddo significativo oppure, non si può escludere affatto, molto freddo. Vi propongo questa mappa di confronto tra gli spaghi meteo del modello americano e quelli del modello europeo in cui si nota, oltre che la breve e moderata discesa di domani, anche quella ben più consistente di martedì/mercoledì prossimo.
E' meglio soprassedere sull'evoluzione possibile viste le incertezze, ma sembra scontato il crollo termico di stampo invernale, mentre è incerta la quota in cui potrà cadere la neve, se fino a quote collinari oppure di bassa montagna. Ve ne parlerò meglio nell'articolo di aggiornamento di lunedì prossimo. Buon weekend a tutti.
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